Sono sempre cresciuto con il culto della parola scritta e del giornalismo tradizionale e ho sempre pensato ai social come simbolo del male e dell'immiserimento del discorso pubblico. Poi però ho cambiato idea e mi sono innamorato dei social, soprattutto di Instagram – spiega Filippo Ceccarelli, giornalista politico e scrittore, parlando del suo libro "Lì dentro. Gli italiani nei social" (Feltrinelli, 336 p., € 19,00). Si dice che i social rischino di produrre l'abolizione del confronto dialettico, si lanciano grida di allarme contro le fake news, ma tutto questo in realtà ha sempre fatto parte del nostro carattere. Più che rispecchiare la nostra società e la nostra storia, i social la rimodellano e la ridefiniscono, contribuendo a formare nuovi stili di vita e una nuova antropologia – conclude Ceccarelli.