Lo studio del greco e del latino ci permette di capire quello che siamo
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L'INTERVISTA Spesso si dice che lo studio del greco e del latino sia inutile, in quanto si tratta di lingue morte. In loro difesa scendono in campo due testi usciti quasi contemporamente: "Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile" di Nicola Gardini (Garzanti, 240 p., € 16,90) e "La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco" di Andrea Marcolongo (Laterza, 176 p., € 15,00). La lingua serve per esprimere un'idea di mondo, ma il mondo irripetibile della Grecia antica non esiste più – spiega Andrea Marcolongo. Il greco antico non esiste più, ma esistono i loro testi e sta a noi capirli, fidandoci di noi stessi e mettendoci nei panni "linguistici " dei greci. Si tratta quindi di una lingua che permette di aprire la mente – conclude la Marcolongo. Riguardo invece alla presunta inutilità del latino, Gardini spiega che la dimostrazione della sua utilità dovrebbe essere basata sulla convinzione che il latino è una parte fondamentale della conoscenza ed è un arco di volta di tutta una serie di saperi. Per secoli infatti il latino ha veicolato la morale europea, e lo studio di questi testi permette un confronto continuo con la diversità e con la complessità – conclude Gardini.
RECENSIONI "Processo al liceo classico" a cura di Ugo Cardinale e Alberto Sinigaglia (Mulino,168 pp., € 15,00)