Un libro tira l'altro30/10/2016

Lo studio del greco e del latino ci permette di capire quello che siamo

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L'INTERVISTA
Spesso si dice che lo studio del greco e del latino sia inutile, in quanto si tratta di lingue morte. In loro difesa scendono in campo due testi usciti quasi contemporamente: "Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile" di Nicola Gardini (Garzanti, 240 p., € 16,90) e "La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco" di Andrea Marcolongo (Laterza, 176 p., € 15,00). La lingua serve per esprimere un'idea di mondo, ma il mondo irripetibile della Grecia antica non esiste più – spiega Andrea Marcolongo. Il greco antico non esiste più, ma esistono i loro testi e sta a noi capirli, fidandoci di noi stessi e mettendoci nei panni "linguistici " dei greci. Si tratta quindi di una lingua che permette di aprire la mente – conclude la Marcolongo. Riguardo invece alla presunta inutilità del latino, Gardini spiega che la dimostrazione della sua utilità dovrebbe essere basata sulla convinzione che il latino è una parte fondamentale della conoscenza ed è un arco di volta di tutta una serie di saperi. Per secoli infatti il latino ha veicolato la morale europea, e lo studio di questi testi permette un confronto continuo con la diversità e con la complessità – conclude Gardini.

RECENSIONI
"Processo al liceo classico" a cura di Ugo Cardinale e Alberto Sinigaglia
(Mulino,168 pp., € 15,00)

"Gesuiti - La compagnia di Gesù ieri e oggi" di Giuseppe De Rosa
(Edizioni Ancora, 144 pp., € 14,00)

"Le parole del Papa da Gregorio VII a Francesco" di Alessandro Barbero
(Laterza, 114 pp., € 16,00)

"Il conclave" di Robert Harris
(Mondadori, 268 pp., € 20,00)

"C'è un dopo? La morte e la speranza" di Camillo Ruini
(Mondadori, 200 pp.., € 19,00)

IL CONFETTINO
"Gli eroi i miti e le leggende dell'antica Grecia" a cura di Luisa Vallardi
(Vallardi, 112 pp.., € 14,00)

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