Il libro tra crisi editoriali e nascita di nuove realtà
Quando si parla di crisi irreversibile dell'editoria, bisognerebbe sempre ricordare quello che diceva Umberto Eco...
0
Quando si parla di crisi irreversibile dell'editoria, bisognerebbe sempre ricordare quello che diceva Umberto Eco, che definiva il libro uno strumento indispensabile al pari della ruota o del cucchiaio – spiega Mario Andreose, attualmente presidente della casa editrice La Nave di Teseo, che in "Voglia di libri" (La Nave di Teseo, 240 p., € 18,00) ripercorre la sua lunga carriera, raccontando sessant'anni di storia dell'editoria italiana. Le grandi dinastie editoriali sono entrate in crisi da una parte perché l'aumento dei costi, a partire dalla crisi petrolifera degli anni '70, aveva ridotto di molto i margini di redditività dell'editoria, dall'altra per la mancanza di un ricambio generazionale in grado di affrontare una mutata situazione di mercato. Gli intellettuali che lavoravano all'interno delle case editrici avrebbero forse potuto rappresentare una forza di ricambio, ma mancavano di una vera educazione manageriale – conclude Andreose.