In una sera d'inverno, un manager rimane in panne mentre con la sua auto percorre una strada di campagna. Sia il navigatore che lo smartphone sono inutilizzabili, e così l'uomo si mette alla ricerca di un telefono e finisce per bussare la porta ad un'abbazia, dove sarà costretto a trascorrere la notte. Qui avrà la possibilità di confrontarsi con un abate su temi universali come la politica, l'economia e l'uso del potere. Nel nuovo romanzo di Monsignor Giulio Bellavite "Se ne ride chi abita i cieli. L'abate e il manager: lezioni di leadership fra le mura di un monastero" (Mondadori, 232 p., € 18,00), l'abate e il manager si ritrovano a dire le stesse cose in due lingue diverse e ognuno di loro aiuta l'altro a vedere in modo diverso la realtà che ha di fronte. La Chiesa di oggi, quella di papa Francesco, è una Chiesa che sa parlare la lingua degli uomini e sa comunicare là dove gli uomini sono. Non è la gente che deve andare in chiesa, è la Chiesa che deve andare dove c'è la gente, e in questo il dialogo reciproco può aiutare molto - conclude Mons. Bellavite.