Schermi infrangibili (i cosiddetti gorilla glasses), memorie di massa più veloci, componenti ultra resistenti per la formula uno e perfino nuovi eccipienti per migliorare l'assimilazione di alcuni farmaci: sono solo alcuni esempi degli obbiettivi che oggi si pone la ricerca sui vetri, di cui si è discusso a Trento nel corso del quindicesimo congresso internazionale sui sistemi complessi che si è concluso lo scorso 20 febbraio spaziando dalla biofisica alla materia soffice, dall'acqua ai sistemi biologici. L'argomento centrale della conferenza è stato però lo studio del processo che porta un liquido a diventare un vetro; processo che può essere indotto con quasi ogni materiale noto, ma che presenta ancora molti interrogativi e, se compreso meglio, potrebbe portare a nuove, inaspettate applicazioni in disparati settori.