Progetto IMPRESA: specie selvatiche in aiuto del grano duro per renderlo più resistente al cambiamento climatico
Una delle più drammatiche vicende umane nella storia della scienza ebbe per protagonista...
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Una delle più drammatiche vicende umane nella storia della scienza ebbe per protagonista, negli anni '30 del ‘900, Nikolai Vavilov, scienziato russo tra i più grandi genetisti del suo tempo, che per primo ebbe l'intuizione di costituire una banca dei semi, raccogliendo centinaia di migliaia di varietà di sementi di specie selvatiche affini a quelle da cui derivano le nostre più importanti colture come frumento, riso, mais, soia e così via. Incrocio dopo incrocio, Vavilov contava di riuscire a trasferire alcune caratteristiche desiderabili presenti nelle specie selvatiche, fino a ottenere colture più produttive e resistenti e sconfiggere la fame in Russia. Vavilov cadrà tragicamente vittima delle purghe staliniane e non riuscirà a portare a termine il suo lavoro, ma si lascerà dietro la prima banca dei semi del mondo e una linea di ricerca inesauribile, che perdura ancora oggi e che ritroviamo nel progetto di cui vi parleremo stasera a Smart City: IMPRESA, un progetto internazionale finanziato dal MIUR, coordinato dall'Università della Tuscia, che mira a sviluppare, grazie al contributo genetico si specie selvatiche, nuove varietà di grano duro più resistenti a stress quali calore, siccità e salinità.
Ospite Carla Ceoloni Prof.ssa del Dip di Agricoltura e Scienze Forestali dell'Università della Tuscia
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