Ridurre la velocità per diminuire il traffico e i tempi di percorrenza. Sembra un paradosso, ma nelle città europee dove è stata applicato il limite dei 30 km/h i dati dimostrano che c'è stato un miglioramento della mobilità urbana diventata più efficiente, fluida e scorrevole e in generale della qualità di vita, per non parlare del drastico abbassamento del numero di morti e di feriti sulle strade. In Italia città 30 lo sono già Olbia e Cesena; Milano potrebbe diventare la più grande città 30km/h dal 2024. Bologna da giugno 2023. Parma dal 2024. E presto potrebbero aggiungersi Torino, Lecce e Roma, in alcune zone. Il dibattito è però molto acceso e la misura viene contestata da molti. Eppure una riflessione sulla mobilità delle nostre città è quanto mai necessaria in un Paese con il tasso di motorizzazione più alto in Europa, dopo il Lussemburgo, e con una delle più alte incidenze di morti in strada per milione di abitanti. E il limite dei 30 km/h in realtà andrebbe visto solo come un primo passo verso una nuova mobilità e un ripensamento dello spazio urbano che sia a vantaggio dell'intera collettività, automobilisti compresi.