
Il lato buono dell'A.I., svelato da Raffaele Gaito
Chi ha paura del Lupo Cattivo? Potrebbe essere l'inizio della storia del secondo capitolo dell'evoluzione dell'intelligenza artificiale ...

Chi ha paura del Lupo Cattivo? Potrebbe essere l'inizio della storia del secondo capitolo dell'evoluzione dell'intelligenza artificiale. Se da quasi 70 anni se ne studia lo sviluppo, è solo da pochi mesi che è assurta agli onori della cronaca: il regalo sotto l'albero che nasconde il lupo cattivo.
Il salto qualitativo è dettato dalla capacità attuale di generare contenuti di senso e di qualità a fronte di domande specifiche. È la cosiddetta Intelligenza Artificiale Generativa, su cui già Paola Liberace era intervenuta a proposito dei trend del 2023. Abbiamo voluto approfondire questo tema per comprendere quali possano essere le potenzialità degli strumenti ad oggi disponibili sul mercato a supporto delle attività aziendali.
Sicuramente l'area professionale maggiormente interessata attualmente è la comunicazione: creazione di testi, newsletter, immagini, supporto alla produzione di video e audio (ho provato un servizio)che ti permette di leggere il "gobbo" e correggere la posizione dei tuoi occhi riposizionandoli in direzione camera). Una manna dal cielo per tutte quelle piccole e medie imprese che vorrebbero creare piani editoriali per i social media ma non hanno le risorse umane per poterli comporre e pubblicare.
Ma è solo l'inizio, presto vedremo nuovi servizi in grado di supportare l'amministrazione, il legale, la finanza, la ricerca e sviluppo, il commerciale... You name it! Qualsiasi cosa che richieda riscontri incrociati, come ad esempio una pubblicazione scientifica per l'R&D; o la ricerca complessa e analitica come la giurisprudenza e i risultati delle sentenze su un tema specifico. E saranno multilingue, anche se avranno bisogno di essere istruiti.
Non pensate che l'AI nasca "imparata". Come Raffaele ci insegna, è importante insistere nell'iterazione, ossia nella ripetizione e raffinamento della domanda posta, escludendo, aggiungendo, precisando, correggendo. Non fermatevi mai quindi al primo risultato. Bisogna insistere.
Ma se in un domani non troppo lontano i contenuti saranno prodotti dalle macchine, quante persone perderanno il posto di lavoro? Poche, se capiranno che dovranno evolvere la loro professione imparando ad utilizzare nuovi mezzi e a ridisegnare il proprio profilo professionale; molti se, abbandonandosi alla pigrizia, passeranno il tempo a lagnarsi e ad osteggiare l'evoluzione naturale della specie. E... si, la mia professione fa parte di quest'ultima categoria, in alcuni casi. Ma nutro speranze nella capacità umana di reinventarsi. Altrimenti ci lamenteremo come gli spalatori di letame a Londra, a fine '800, che perdevano il posto di lavoro perché le carrozze iniziavano ad utilizzare il motore...
Buon ascolto!