E se violassero l'intelligenza artificiale? Cybersecurity delle maestranze sintetiche
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Immaginate di interrogare l'A.I. di supply chain a proposito di un tema di lavoro qualsiasi: sulla base dei dati in nostro possesso e di quelli di mercato, puoi indicarmi lo stock ottimale e gli ordini che dovremmo pianificare?
Una domanda pertinente la cui risposta, se l'A.I. è stata opportunamente "formata", può essere molto preziosa per la gestione delle scorte di magazzino.
E se la risposta fosse stata condizionata da un agente esterno? Un attacco hacker, ad esempio. Potremmo trovarci a sbagliare completamente la pianificazione di magazzino, con scorte in eccesso su alcuni beni e penuria di altri. Un problema non indifferente che potrebbe arrivare a rallentare o, peggio, bloccare la produzione.
Si parla molto del pericolo, a nostro avviso infondato, della perdita dei posti di lavoro. Si analizzano poco invece i rischi intrinseci ed esterni di sicurezza. Per questo motivo abbiamo chiesto a Luca Moretto , chief technology officer di Ermes di fare chiarezza sui possibili pericoli, i comportamenti da tenere e soprattutto come proteggersi.
Perché, volente o nolente, l'intelligenza artificiale sarà molto presto pervasiva e sarà necessario potersi fidare per poter ottenere economie di scopo ed efficienze produttive.
Questa puntata di #RadioNext segue il precedente intervento di Raffaele Gaito , sulle opportunità di sfruttamento delle capacità dell'A.I. in ambito professionale. Nel caso l'aveste perso, potete riascoltarlo qui.