Sembrava tutto pronto: dopo la falsa partenza del 2006, l'inizio della seconda decade di questo millennio pareva avesse tutti i numeri e le caratteristiche per fare esplodere il Metaverso: milioni di gen Z e Alpha collegati, la X e i millennial innamorati delle criptovalute e degli NFT artistici, brand globali che correvano per accaparrarsi un posto al sole e annunciare la propria svolta virtuale, influencer che gareggiavano con gli stessi brand per un posto al sole.
E poi... un bel giorno è finito tutto. I mondi dei giovani e giovanissimi erano in realtà piattaforme collaborative di videogiochi; le criptovalute hanno perso il loro valore e pure gli NFT, oltre che il loro appeal. I brand non sanno più che pesci pigliare, dopo la gigantesca sbornia. E quanto agli influencer, beh per loro passata una moda se ne crea subito un'altra e tutti in coda.
Ma è proprio così? E' davvero finito il metaverso? Una meteora come i Jalisse o Clubhouse? :-) Lo abbiamo chiesto a chi ci lavora e chi lo osserva: Gianmarco Biagi amministratore delegato di Vection Technologies e Andrea De Micheli , fondatore e presidente di Casta Diva Group nonché della Web 3 Alliance.
Siamo partiti a ritroso analizzando quelli che sono stati i settori trainanti, ossia fashion & design, per arrivare ad una riflessione più allargata all'utilizzo del metaverso nelle strategie aziendali. Luci e ombre si addensano su questo tema, con posizioni non sempre chiare e non sempre condivise. Abbiamo provato a dare un twist alla narrazione, oggi pesantemente in flessione, a riguardo.
Buon ascolto!
