Molti calciatori sono perplessi, gli allenatori neanche a parlarne, il pubblico europeo e sudamericano - che del calcio rappresenta la storia - guarda a questo novembre strano, agli stadi con l'aria condizionata, al deserto con un misto di attesa per i risultati e di dubbi sul come si è arrivati all'assegnazione e sui diritti umani di lavoratori, donne e persone Lgbt. Questi Mondiali in Qatar sembrano piacere a pochi, eppure si apriranno tra una settimana. E una fetta del mondo interessato al calcio o che ne è protagonista trascorrerà questo periodo come sulla sedia di un dentista, in attesa che l'estrazione sia completata. Ma questo è anche il segno di un cambiamento degli assetti di potere nel mondo del pallone, che è prima di tutto una grande industria dell'intrattenimento. Ne parliamo con Evelina Christillin, membro del Consiglio della FIFA dal settembre 2016,Giorgio Coluccia, autore con Federico Giustini del libro: Calcio di Stato - Il Mondiale in Qatar e non solo: come lo sportwashing sta cambiando la geopolitica del pallone e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia ed autore del libro: Qatar 2022, i Mondiali dello sfruttamento.