Un oro olimpico, 2 mondiali, 2 Giri di Lombardia, 2 Liegi-Bastogne-Liegi. A volerle elencare tutte, le vittorie di Paolo Bettini in carriera, non resterebbe tempo per far altro, e allora ecco giusto le più significative. Tutte ben presenti nella mostra "Tutti i colori della vittoria", che al Museo del Ghisallo, vero sacrario del ciclismo mondiale, celebrerà fino al novembre prossimo i trionfi di uno dei più forti ciclisti italiani di sempre.
Toscano, classe 1974, Bettini è l'ospite di questa puntata di Olympia, che guarda al Giro d'Italia ormai a pochi giorni dalla partenza, prevista quest'anno da Gerusalemme: "sarà una grande corsa - spiega Bettini - con Froome con naturale favorito. Ma il percorso è vario e stimolante, e nessuno potrà dormire sugli allori: se non si è subito pronti, si rischia di perdere terreno fin dall'inizio".
Campione straordinario, Beettini, con una dote rara: la capacità di cogliere l'attimo vincente, il momento decisivo per far scattare l'azione che spesso decideva le corse a suo favore. "E' una dote innata - spiega il 'Grillo' (soprannome derivatogli proprio dall'abilità di scattare improvvisamente e in modo decisivo) - ma in qualche modo può essere anche allenata: Non è un caso se ancora oggi suggerisco ai colleghi più giovani di non correre solo le gare importanti, e di fare esperienza e allenamento anche in quelle minori, utilissime proprio per mettere a punto gamba, riflessi, tattica, attitudine".
27/04/2018
Paolo Bettini
"Il nostro cervello è un organo plastico, dinamico, che evolve o regredisce a seconda degli stimoli che riceve - sottolinea Stefano Tirelli, docente di Tecniche Complementari sportive alla Cattolica di Milano -. Quindi anche intuito, concentrazione, reattività possono essere allenate per far sì che alcune mappe neuronali si sviluppino, migliorando quindi capacità intuitive e reazioni, permettendo così al campione di evolvere, e anche in qualche modo di imparare a cogliere l'attimo vincente".
27/04/2018
Stefano Tirelli, docente di Tecniche Complementari sportive