Olympia06/05/2017

I Giri che cambiarono il Giro: Vittorio Adorni e Francesco Moser

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Carovana rosa che già sta pedalando su e giù per l'Italia, e allora anche Olympia fa tappa al Giro, sfogliando alcune pagine memorabili della storia della corsa rosa, grazie a Pier Augusto Stagi, voce storica del ciclismo (anche) su Radio 24 e autore, con Ennio Doris, del libro "100 storie un Giro" (Mondadori). La memoria corre allora al 1965, quando a conquistare la vittoria fu il grande Vittorio Adorni, ancora oggi nella carovana come ambasciatore del Giro. Adorni dominò il Giro dall'inizio alla fine, impartendo al secondo classificato - Zilioli - oltre 11 minuti di distacco (record da allora mai più superato). E quella edizione fu storica anche per altri motivi: la prima partenza dall'estero (la vicina San Marino), e soprattutto la massiccia presenza della tv, con Sergio Zavoli che, proprio grazie alle non comuni doti retoriche dello stesso adorni, diede vita a intense puntate dello storico "Processo alla tappa". "Fu una vera rivoluzione - ricorda ancora oggi Adorni - con le interviste nel dopogara, la sintesi della giornata, una telecamera montata su una vettura che ci riprendeva in corsa! insomma, ebbi la percezione che, mentre conquistavo la maglia rosa, il ciclismo stava entrando in una nuova dimensione!".


Arena di Verona, 1984: Francesco Moser conquista, con una straordinaria cronometro conclusiva, il suo primo (e unico) Giro d'Italia, superando proprio nell'ultima tappa il francese Laurent Fignon. Una vittoria storica, che coronava un'annata straordinaria per Moser, che nell'84 stabilì anche il nuovo record dell'ora e vinse pure la Milano-Sanremo. Ma a fare grandi i vincitori, sono spesso anche gli sconfitti: e allora il ricordo di Olympia va anche a quel Fignon che fu tra i più talentuosi campioni del ciclismo anni Ottanta e Novanta, poi stroncato - dopo essersi ritirato -ancora giovane da un tumore. "Era un grande scalatore - ricorda a Olympia Francesco Moser - ma io andavo più forte a cronometro. riuscii a mandarlo in risi sulla salita abruzzese del Blockhaus, e allora potei poi trionfare all'arena di Verona. Mi vengono i brividi ancora oggi!!".


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