Rachmaninov, 150 anni di un compositore e interprete unico
A differenza di molti musicisti che iniziano a comporre dopo un lungo tirocinio come interpreti ...
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A differenza di molti musicisti che iniziano a comporre dopo un lungo tirocinio come interpreti, Sergei Rachmaninov seguì un percorso opposto e nella seconda parte della sua vita, dopo la fuga dalla Russia comunista e il trasferimento negli Stati Uniti, smise quasi completamente di scrivere musica per dedicarsi all'attività concertistica. Le sue interpretazioni, in parte documentate grazie ad incisioni realizzate con la Victor Talking Machine Company, non erano però semplici esecuzioni. A differenza dei pianisti delle generazioni successive, che intervengono prevalentemente sulle microstrutture dei brani che interpretano, Rachmaninov aggrediva le macrostrutture, il che rende assolutamente riconoscibili e uniche le sue interpretazioni - commenta il critico musicale Piero Rattalino, che al compositore russo ha dedicato il libro "Sergej Rachmaninov il tataro" (Zecchini).
I brani che ascoltiamo in questa puntata dedicata ai 150 anni dalla nascita del compositore russo sono il ‘Preludio n° 5 in sol minore op. 23' di Rachmaninoveseguito daAndrei Gavrilov con la Philadelphia Orchestra diretta da Riccardo Muti (cd Warner); ‘Si oiseau j'etais, à toi je volerais' di Adolf von Henselt, eseguito da Rachmaninov (cd Naxos); ‘Melodie' da ‘Orfeo e Euridice' di Gluck (arrangiamento per piano di Giovanni Sgambati) eseguito da Rachmaninov (cd Naxos).