Cultura e censura negli anni del comunismo sovietico
Il 27 gennaio 1936, al quarto atto dell'opera di Šostakóvič ...
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Il 27 gennaio 1936, al quarto atto dell'opera di Šostakóvič‘Una lady Macbeth nel distretto di Mcensk', Stalin, presente al Bolshoi assieme ai suoi fedelissimi Molotov, Mikojan e Zdanov, abbandona il palco. Il giorno successivo, sulla Pravda esce un editoriale intitolato ‘Caos anziché musica', talmente spietato nei confronti del compositore che alcuni sospettano sia stato scritto dallo stesso segretario generale, il cui disprezzo per la musica russa contemporanea era ben noto. Da quel momento Šostakóvič vive nel terrore, ha paura di fare la stessa fine di altri uomini di cultura invisi al regime che erano stati colpiti dalle purghe staliniane. E, volente o nolente, si adegua. Che fine aveva fatto l'apparente tolleranza mostrata dal partito verso i movimenti culturali che stavano imperversando nel mondo occidentale? In realtà la svolta in atto era stata annunciata da tempo, anche se nessuno sembrava essersene accorto - commenta Giorgio Ferrari, giornalista e musicologo, che per Neri Pozza editore ha da poco pubblicato il libro "Il naufragio di Šostakóvič. Arte e cultura sovietica negli anni del terrore staliniano" . I brani che ascoltiamo in questa puntata sono l'interludio da ‘Lady Macbeth' eseguito dalla London Philharmonic Orchestra diretta da Mstislav Rostropovič (cd Warner) e il primo movimento dal 'Concerto n° 1 per violoncello e orchestra' con la Leningrad Philarmonic Orchestra diretta da Gennady Rozhdestvensky, da un'esecuzione dal vivo a Edimburgo nel 1960.