Focus economia06/12/2022

L'Italia cambia marcia, altro che fanalino di coda

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L'idea che l'Italia sia ancora il paese che cresce economicamente meno di tutti, che sia l'eterno "fanalino di coda", è un cliché duro a morire. Nemmeno di fronte ad un aumento del pil nazionale che nel biennio 2021-2022 supererà sicuramente il 10 per cento, i detrattori dell'Italia e i pessimisti a oltranza sono disposti a ricredersi. Eppure, i numeri parlano chiaro. La ragione è da ricercare nel fatto che l'economia nazionale degli ultimi 6-7 anni non è più quella che ha stentato fino al 2015. Ne parliamo con Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, nonché direttore e vicepresidente della Fondazione Edison.

Petrolio volatile: dopo Opec e price cap il mercato riflette l'incertezza
Ieri è scattato l'embargo e il price cap sui barili russi a 60 euro, l'Opec+ ha confermato il taglio di 2 milioni di barili, ma il mercato sembra guardare altrove. Il petrolio ha iniziato la settimana con una seduta volatile, concludendo con perdite superiori al 3% (Brent sotto a 83 dollari al barile) dopo dati macro Usa che hanno risvegliato l'attesa di forti rialzi dei tassi di interesse. Oggi il Brent è addirittura calato sotto soglia 80 euro per la prima volta da gennaio. Parliamo dell'oscillazioni del mercato del petrolio con Alessandro Plateroti, direttore di Notizie.it.

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