Focus economia31/01/2023

I 100 giorni del governo Meloni e le prossime tappe dell'esecutivo

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Giorgia Meloni

Domenica 29 gennaio è stato il 100imo giorno di governo di Giorgia Meloni. In poco più di 3 mesi il presidente del Consiglio ha partecipato a diversi vertici internazionali, fra cui il G20 di Bali, e ha affrontato la corsa contro il tempo per approvare la Legge di Bilancio entro la fine dell anno. Non sono mancate le crisi, da quella con la Francia sul tema migranti fino allo scontro con i benzinai. Quali saranno i prossimi step? La premier ha detto che il suo governo non punta a «misure spot" e ha annunciato che presenterà le prossime proposte solo quando queste saranno "definitive e strutturali". Nel frattempo l'istat rende noto le stime preliminari sul pil: Nel 2022 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 3,9% rispetto al 2021; nel quarto trimestre del 2022 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell'1,7% in termini tendenziali. Il ritorno in negativo nell'ultima parte del 2022 era ampiamente previsto; e si è rivelato anzi meno intenso di quel che si temeva. Sembra quindi che lo spettro recessione potrebbe essere stato scongiurato. Ma è davvero così? Ne parliamo con Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore.

Unicredit conti record, il titolo corre in borsa
Un quarto trimestre da record, il miglior bilancio annuale da oltre un decennio e un aumento della remunerazione degli azionisti del 40%. I risultati 2022 di Unicredit (alle 16.50 +10,5%) sono accolti con entusiasmo a Piazza Affari, dove i titoli dell'istituto trascinano al rialzo l'intero settore bancario, dopo non essere riusciti a fare prezzo in avvio e poi essere scattati fino a circa +8%. I numeri della banca guidata dall'a.d. Andrea Orcel lasciano infatti per sperare per il prosieguo della stagione delle trimestrali degli istituti di credito. UniCredit ha chiuso il 2022 con un utile netto di 5,2 miliardi, in aumento del 47,7% rispetto al 2021. Approfondiamo il tema Luca Davi, de Il Sole 24 Ore.

Acea scettica su tempi e modi di Euro 7

Il nuovo standard Euro 7 per le auto entrerà in vigore il 1° luglio 2025, nonostante gli appelli dei costruttori a posticipare di almeno un anno. Critico anche il Ceo di Renault e presidente di Acea, Luca De Meo, che ha inviato una lettera all'UE, perché «la proposta Euro 7 costringerebbe i produttori di veicoli leggeri e pesanti a investire miliardi di euro nella tecnologia di post-trattamento dei motori e degli scarichi per guadagni ambientali minimi» e «ci esporrebbe a dannosi impatti industriali, economici, ma anche politici e sociali», scrive De Meo, scettico sulle tempestiche del nuovo standard Euro7. La normativa Euro 7 prevede, infatti, per i motori diesel un abbattimento delle emissioni NOx (ossidi di azoto) del 35% rispetto all'attuale Euro 6, con la soglia che scende da 80 mg/km a 60 mg/km, che è lo stesso limite per i mezzi a benzina. «Le politiche e i regolamenti» Ue «dovrebbero sostenere l'obiettivo» della decarbonizzazione considerando «i ritmi specifici dell'industria, della ricerca e degli investimenti» e «questo purtroppo non è il caso», evidenzia ancora de Meo, secondo il quale nascerebbe anche un problema di natua economico per i produttori di veicoli. Ne parliamo con Gian Primo Quagliano, Direttore generale Centro Studi Promotor.

L Fmi: Italia e Germania possono evitare un 2023 di recessione. Non Gb, la peggiore del G7
Scompare il segno meno dalle previsioni su Italia e Germania per il 2023: il nuovo Outlook del Fondo monetario internazionale corregge al rialzo le stime sull economia globale e vede il segno più per i due Paesi, dopo che il report di ottobre aveva ipotizzato una flessione del Pil. La correzione per l Italia è tra le più significative, pari a 0,8 punti percentuali: a fine anno, ci sarà una crescita dello 0,6%, contro il -0,2% previsto a ottobre. E se in molti Paesi l aumento dei prezzi sembra aver davvero toccato il picco, la priorità, secondo l Fmi, resta assicurare un periodo duraturo di disinflazione.

Tra i Paesi in difficoltà c'è sicuramente la Gran Bretagna, che nel giorno del terzo anniversario della Brexit, vede le sue stime in contrazione quest'anno dello 0,6%, rivelandosi fanalino di coda del G7. Il Fondo Monetario Internazionale rivede al ribasso le stime per UK nel 2023 di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre. Approfondiamo il tema con Paolo Guerrieri, docente di Economia alla Paris School of International Affairs, Sciences-Po (Parigi) e alla Business School dell Università di San Diego, California.

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