Inizia oggi la due giorni del Consiglio Europeo a Bruxelles. L'obiettivo è quello di trovare una linea comune sulle grandi sfide che, da qui a fine anno, attendono l'Europa. Il Vertice dei 27 è chiamato a dare un via libera politico alla strategia per la competitività targata Ursula von der Leyen in risposta al piano Biden, per rendere l'Europa attrattiva e diventare il luogo migliore dove realizzare gli investimenti. Sullo sfondo la riforma del Patto di Stabilità e il capitolo ambientale, molto cari anche all'Italia. Facciamo il punto con il nostro Sergio Nava, in diretta da Bruxelles.
La guerra delle materie prime, qual è la prossima frontiera? Oggi all'ordine del giorno dei leader Ue c'è anche l'energia e il nuovo piano industriale Net-Zero per rafforzare la competitività dell'Unione e contrastare il maxi-pacchetto di sussidi green contenuto nell'Inflation Reduction Act dell'amministrazione Biden. Ad affiancare questo piano, nell'intenzione della Commissione, ci sarà il Raw Materials Act che per oggetto ha un elenco di materie prime critiche la cui domanda è in costante crescita ma che, in futuro, potrebbero scarseggiare. Nichel, tungsteno, magnesio, elementi delle terre rare, litio sono solo alcuni esempi. Il piano è che, entro il 2030 l'Ue non usi oltre il 65% di materie critiche provenienti da un singolo Paese terzo. E, sebbene non sia scritto, si tratta della Cina. Tra gli obiettivi c'è anche quello di estrarre in Ue, entro lo stesso anno, almeno il 10% delle materie critiche utilizzate. Parliamo di materie prime conAlessandro Giraudo, docente di Finanza internazionale e Geopolitica delle materie prime in una delle Grandes Écoles di Parigi.