Focus economia12/05/2023

La classifica degli sprechi

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Studenti accampati, il governo si muove. Quali sono le possibili soluzioni?

Mentre dilaga la protesta degli studenti contro il caro affitti, con le tende che spuntano davanti ad 9 atenei (Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze, Roma, Verona; e nei prossimi giorni toccheranno altre città, tra cui Trento), ieri il governo ha sbloccato la partita sul fondo da 660 milioni istituito dal decreto Aiuti ter per l acquisizione di nuovi posti letto da destinare, coinvolgendo imprese e operatori privati, ad alloggi universitari, in attuazione della riforma 1.7 della Missione 4, Componente 1, del Pnrr. Si apre così l unica strada che appare percorribile per affrontare davvero l emergenza abitativa degli studenti fuorisede con strutture pubbliche e graduatorie trasparenti, mentre le altre ipotesi come gli affitti calmierati aprono evidenti incognite di gestione e legittimità. L'obiettivo è provare a realizzare davvero 52.500 nuovi posti letto entro il 2026, che si aggiungeranno agli 8.581 già attivati per 300 milioni a inizio 2023 per trovarsi, tra tre anni, con almeno 60mila posti in più rispetto ai poco più di 40mila attualmente disponibili. Il ministero dell Università è pronto a procedere con la manifestazione d interesse. E la ministra Anna Maria Bernini, che presto potrebbe incontrare le associazioni studentesche, ha reso noto di aver chiesto «un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione degli studenti». Ma oltre a questo investimento, quali sono le soluzioni per poter garantire veramente il diritto allo studio? Ne parliamo con Francesco Bìllari, Rettore dell'Università Bocconi e professore di Demografia.

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