Censis. L'Italia post populista che teme l'inflazione e odia i privilegi
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È stato presentato oggi il 56° Rapporto sulla Situazione sociale del Paese del Censis. Il ritratto che ne emerge presenta quasi tutti gli italiani convinti che l'inflazione salirà ancora, e la maggior parte è convinta che il proprio tenore di vita scenderà. Per questo risultano oggi odiosi per la stragrande maggioranza i privilegi e le ostentazioni di ricchezza. Le disparità più odiate dagli italiani sono quindi il gap tra le retribuzioni dei dipendenti e dei manager, i bonus milionari di buonuscita per i 'top' ("pagati per andarsene piuttosto che per lavorare"); le tasse troppo ridotte dei giganti del web; i "facili guadagni" di personaggi come gli influencer, ritenuti "senza un comprovato talento e competenze certe", ma anche, le feste sfarzose dei vip e i loro jet privati, lo sfoggio di auto e suv potenti, di ville con giardini e piscine, e poi l'esibizione (anche sui social) di vacanze, cene, hotel e locali di gran lusso. Altri numeri che non rendono felici sono quelli dello "tsunamidemografico", la fascia di età over 65 anni passera dall'attuale 23% della popolazione al 33% in soli venti anni. Ne parliamo con Massimiliano Valerii, Direttore generale del Censis.
Roma e Milano primi comuni per Pil dal turismo Città d'arte campioni nella creazione di ricchezza turistica e centinaia di comuni si rivelano dei top performer del Pil grazie all'industria dell'ospitalità. Al primo posto della classifica ecco Roma con circa 7,6 miliardi di euro seguita da Milano con circa 3,5 miliardi, Venezia che supera di poco i 3 miliardi e Firenze con più di 2,8 miliardi. Non mancano poi le sorprese come San Michele al Tagliamento che grazie alla frazione Bibione riesce a battere la rinomata costiera amalfitana, Cavallino-Treporti supera Taormina e Chioggia lascia al tappeto Ischia. Sono questi i sorprendenti comuni campioni del valore aggiunto generato dalle attività turistiche. È quanto emerge dallo studio «La ricchezza dei comuni turistici - Ranking secondo la creazione di valore aggiunto», preparato da Sociometrica elaborando i dati Istat. Il focus dello studio è sui primi 500 comuni per presenze turistiche, dove si concentra l'83% del totale degli ospiti. Oltre alla classifica dei comuni italiani per Pil dal turismo, Sociometrica ha anche stimato l'andamento del 2022 che vede l'avvicinarsi dei flussi ai livelli del 2019. In termini di presenze complessivamente lo studio stima per quest'anno 389,4 milioni di presenze contro i 436,7 milioni del 2019 con un gap del 10,8%. In termini di valore aggiunto generato dalle presenze turistiche nel 2022 si superano gli 89,1 miliardi di euro contro i 99,9 miliardi del 2019. Quindi un settore in forte ripresa che si avvicina ai livelli pre pandemia anche se, per riuscire a raggiungere i livelli del 2019, sarà necessario fare i conti con il caro energia, che potrebbe mettere in pericolo la sostenibilità di tante attività, oltre che la diminuzione della domanda a causa dei prezzi in forte salita. E la questione occupazionale, con alcune professioni difficili da reperire sul mercato. Ne parliamo con Antonio Preiti, economista e direttore di Sociometrica.
La nuova frontiera della calzatura marchigiana: addio a Russia e Ucraina, ora si va verso Stati Uniti e Cina Nove mesi di guerra e le sanzioni a Mosca hanno spinto gli imprenditori del distretto Fermano-Maceratese a spostare i pesi del business altrove. Dopo Russia e Ucraina, la nuova frontiera della calzatura marchigiana sono Stati Uniti, grazie al cambio favorevole, e Cina, dove dopo due anni di blackout sono ripresi gli acquisti delle griffe. Sono diventati rispettivamente il secondo e terzo mercato di sbocco dopo la Germania. Così la Russia scivola all'ottavo posto tra le destinazioni: con poco meno di 31 milioni di euro fatturati nei primi 6 mesi di quest' anno e una perdita del -24% rispetto all'anno scorso -37% rispetto al 2019. L'export in Ucraina oggi è impalpabile con 2,2 milioni fatturati. L'export complessivo del comparto nel primo semestre è comunque stato positivo: 627 milioni fatturati, +28,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e appena -3,3% raffrontato con il 2019, l'anno del pre-covid. Approfondiamo il tema con Valentino Fenni, Presidente della Sezione Calzature di Confindustria Fermo e vice Presidente di Assocalzaturifici.
Lavazza, bonus contro il carovita e venerdì breve Venerdì breve, permessi caregiving, estensione del congedo di paternità, ampliamento dello smart working. Sono alcuni dei principali punti del contratto integrativo del gruppo Lavazza approvato a larga maggioranza dai lavoratori del Centro Direzionale. L'accordo, che avrà efficacia per il triennio 2023-2025 integra gli aspetti legati ai piani di sviluppo del Gruppo, all'evoluzione dell'organizzazione del lavoro, alla valorizzazione dei collaboratori e al welfare aziendale dei circa 1.000 dipendenti impiegati negli uffici di 'Nuvola' a Torino e del centro di Settimo Torinese. Nello specifico entro il prossimo 12 gennaio un bonus speciale una tantum per andare incontro al caro vita, del valore complessivo di 700 euro totalmente detassati e articolato in forma di buoni acquisto, bonus carburante e rimborso delle utenze domestiche. L'inflazione, però, ha anche un rovescio della medaglia, e Lavazza come tutte le grandi aziende del food deve fare i conti con un aumento delle materie prime e dell'energia. Ne parliamo con Antonio Baravalle, amministratore delegato di Lavazza.