
Vincenzo Peruggia, l'uomo che rubò la Gioconda
Il 21 agosto 1911, poco dopo le 7 del mattino, il decoratore italiano Vincenzo Peruggia, operaio addetto alla manutenzione delle opere d'arte del Louvre si reca al museo che, essendo lunedì, è chiuso ai visitatori. Va nel Salon Carré dove è esposta la Gioconda di Leonardo da Vinci, stacca il quadro dalla parete, lo avvolge nella giacca e se ne va indisturbato senza aver incontrato nessuno. E' incredibile e assurdo: è appena stato rubato con una facilità estrema il dipinto più famoso del mondo. Peruggia non l'ha fatto, chiaramente, per venderlo, la Gioconda non si può vendere, lo ha fatto per patriottismo: vuole che quel capolavoro ritorni in Italia. Per due anni tiene il quadro con sé, mentre tutto il mondo si interroga sul destino della misteriosa Monna Lisa e poi decide di offrirlo al Museo degli Uffizi di Firenze. Arrestato, viene processato per furto nel 1914, ma gli viene inflitta una condanna mite, solo pochi mesi di carcere, dovuta alle pressioni dell'opinione pubblica favorevole a quell'uomo spinto dall'amor di patria, e anche motivata da una semi infermità di mente che gli viene riconosciuta.
A cura di Simona Capodanno
Playlist
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