L'Economia delle Piccole Cose25/02/2023

I conti che non tornano della sanità post covid

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Promesse ed eroi da celebrare. Ma a non tornare sono i conti a tre anni dall'inizio della pandemia che - per la cronaca - l'Oms non ha ancora dichiarato conclusa. Lunghe attese, personale che manca, digitale (tradotto telemedicina) che non è cura essenziale (e dunque non rimborsata), turismo sanitario della speranza che torna a decollare, per visite specialistiche ma anche farmaci. Al Nord in dieci anni anni sono migrati 11 miliardi per curare i pazienti del sud. E oggi che in gran parte delle regioni le prestazioni sono ancora il 20-30% in meno del 2019 il mix diventa drammatico. E se i ragazzi fanno la fila per entrare nelle facoltà di Medicina, i medici che hanno vissuto la pandemia nel Ssn fanno la coda per migrare altrove. Quelli che avevamo celebrato come eroi. "Siamo il migliore dei paesi poveri in Europa, possiamo confrontarci con i paesi dell'Est o Spagna e Portogallo. Paesi come Francia e Germania, vicini a noi dieci anni fa, non li vediamo più neppure col binocolo sul fronte degli investimenti nel sistema sanitario", dice il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. Possibile che sia questa la lezione del Covid?

Facciamo i conti con Eugenio Santoro, responsabile del Laboratorio di informatica medica dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, Nino Cartabellotta, Fondazione Gimbe.

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