Viareggio, Venezia, Ivrea. La voglia di carnevale dilaga e supera il 2019. Solo voglia di ritrovata normalità? L'ironia e il sorriso della leggerezza fanno rima con 2023. Guerra, crisi, covid non spariscono ma cambiano aspetto. Le crisi sono sempre andare a braccetto con scaramanzie, cornetti, sorrisi amari, sberleffi. Più che nei momenti sereni sono questi quelli in cui il carnevale vive il suo massimo splendore. Il carnevale ambrosiano nacque dalla peste. Quello del post covid rilancia turismo e voglia e di viaggiare. Senza dimenticare. Viareggio nell'anno delle 150 candeline sfila tra bandiere della pace e hi tech e punta a superare i 3 milioni di euro di incassi, con oltre 300mila spettatori paganti e 30 mila abbonamenti, più di una squadra di calcio di serie A. A Venezia è sold out. A Ivrea si scongiurano i paventati tagli e i rincari non frenano gli arrivi per la celebrata battaglia delle arance. Numeri così non si vedevano da anni, con tutti i riflessi su un'industria che vive solo il tempo di uno scherzo, ma rilancia un territorio. E allora Facciamo i conti...