
Parliamo di lavoro
Nella prima parte di questo appuntamento del mercoledì dedicato al mondo del lavoro diamo voce al settore sportivo...

Nella prima parte di questo appuntamento del mercoledì dedicato al mondo del lavoro diamo voce al settore sportivo, all'indomani di una manifestazione svoltasi a Roma che ha visto coinvolti i lavoratori di palestre, centri sportivi, scuole di danza e di arti marziali, che forti dello slogan “lo sport è salute” sono scesi in piazza per far sentire la loro voce e chiedere la riapertura delle attività dopo mesi di serrata a causa del Covid, denunciando in molti casi l'inadeguatezza dei provvedimenti di ristoro economico. Ne parliamo con Yuri, gestore di una palestra nel trevigiano e tra i promotori dell'iniziativa.
Applicare a 60mila rider le condizioni del lavoro subordinato. È la conclusione a cui è giunta la Procura di Milano il 24 febbraio scorso dopo oltre un anno e mezzo di indagini sui ciclofattorini di 4 società del delivery: JustEat, Glovo-Foodinho, Uber Eats e Deliveroo. Le aziende hanno tempo 90 giorni per adeguarsi, altrimenti rischiano ammende per 733 milioni di euro. Cosa significa, però, realmente questo pronunciamento? Quali prospettive si aprono per i lavoratori di questo settore? Ce lo chiediamo con l'avv. Francesco Rotondi - giuslavorista partner dello studio legale Lablaw - con cui ci soffermiamo sul mondo della gig-economy (i cosiddetti "lavoretti") ma anche, più in generale, su tutta la disciplina dei contratti a termine.