
Mutui a tasso variabile: che aria tira?
Giovedì 14 giugno, dopo l'ultima riunione del direttivo della Bce, Mario Draghi ha annunciato che il programma di quantitative easing (QE), in scadenza a fine settembre, verrà sì nuovamente prorogato, ma solo per altri 3 mesi. Come previsto, i tassi di interesse non sono stati toccati, ma per la prima volta è stato fornito un dettaglio temporale: rimarranno invariati "almeno per tutta l'estate 2019". E poi? La domanda se la stanno ponendo soprattutto quegli italiani che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile e che, in caso di rialzi, inizierebbero a correre ai ripari - passando ad un più rassicurante tasso fisso - con una rinegoziazione o una surroga. Ci chiediamo quindi se è il caso di allarmarsi e ci aiuta a rispondere Lorenzo Montanari, direttore generale di Creacasa, società del gruppo Credem.
È stata pubblicata il 13 giugno la circolare 12/E/2018, con la quale l’Agenzia delle entrate ha fornito nuovi chiarimenti riguardo alla procedura finalizzata alla regolarizzazione delle attività depositate e delle somme detenute all’estero in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale dagli ex frontalieri ed ex iscritti all’Aire. È la cosiddetta minivoluntary , una sanatoria che scadrà il 31 luglio prevedendo la possibilità di versamento - per chi vi aderisce - entro il 1° ottobre. Facciamo il punto sul funzionamento di questa procedura con l'aiuto dell'avv. Antonio Longo, dello studio Dla Piper.