Le nuove disposizioni in materia di quarantena da Covid-19 hanno un'evidente ricaduta sulla gestione del rapporto di lavoro...
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"Si richiede l'invio di una foto in costume da bagno o similare". Quello che sembra il passaggio di un film pruriginoso degli anni 70 è invece fra le richieste contenute nell'annuncio di lavoro per una segretaria con "carattere solare" e "massimo 30 anni". Come di consueto, nella giornata del mercoledì Parliamo di lavoro e oggi apriamo la trasmissione commentando con Osvaldo Danzi, esperto di gestione e selezione delle risorse umane, la pubblicazione di questo tipo di richieste.
Venerdì 21 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. In attesa delle ultime conferme dedichiamo un aggiornamento alla situazione dei cosiddetti "ristori" collegandoci con Giovanni Parente del Sole 24 ORE.
Le nuove disposizioni in materia di quarantena da Covid-19 hanno un’evidente ricaduta sulla gestione del rapporto di lavoro delle persone coinvolte, che - a seconda dei casi - si trovano in condizione di isolamento, quarantena o semplice "autosorveglianza". Se le mansioni e l’organizzazione del lavoro lo consentono, il lavoratore può essere collocato in smart working. Altrimenti, il periodo di quarantena non è retribuito (trattandosi di impossibilità di rendere la prestazione per fatto che non dipende dal datore di lavoro), né (al momento) indennizzato dall’Inps, a seguito del venir meno del relativo finanziamento. Facciamo un riepilogo sulle regole in vigore con l'aiuto dell'avv. Aldo Bottini, giuslavorista esperto per Il Sole 24 ORE.