Il cacciatore di libri09/03/2019

Incontro con Javier Cercas e "Non sono stato io" di Daniele Derossi

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Javier Cercas, è uno dei più grandi scrittori spagnoli viventi che con i suoi libri ha fornito un'analisi sul contemporaneo, guardando al passato. Inizialmente Cercas è stato autore di pura fiction, poi la svolta con "Soldati di Salamina" (Guanda, 2002) nel quale ha raccontato una vicenda ambientata negli ultimi mesi della guerra civile in Spagna. Da questo libro in poi Cercas ha fatto entrare prepotentemente nella sua narrazione la memoria, la politica e la realtà. Cercas scrittore è diventato Javier personaggio tanto che per lui si parla di autofiction come si fa per Emmanuel Carrère. Sono arrivati libri come "Anatomia di un istante" che racconta il tentativo di colpo di Stato del 23 febbraio 1981 in Spagna, quando un gruppo di militari entrò sparando nel Parlamento. Solo tre parlamentari rifiutarono di mettersi a terra ed è questo l'istante, l'immagine che fece il giro del mondo, istante sul quale Cercas si interroga. Perché quei tre uomini decisero di rischiare la vita per la democrazia? Seguono altri romanzi senza finzione come L'impostore (2015) e Il sovrano delle ombre (2017). Abbiamo incontrato Javier Cercas e abbiamo parlato con lui di letteratura, politica memoria. Partendo dal perché c'è stato questo suo passaggio dai romanzi di fiction ai romanzi che sono un mix di realtà, cronaca, politica e un po' di immaginazione.


Nella seconda parte parliamo con Daniele Derossi del suo romanzo "Non sono stato io" (Marsilio), un romanzo nero. Racconta la storia di Ada, una donna che dopo la separazione dal marito lascia Londra e torna nel paesino del Piemonte deove è nata insieme al figlio Giacomo, 10 anni. Apparentemente il romanzo è sul modo in cui Ada cerca di ritrovare sè stessa attraverso i luoghi e le persone della sua giovinezza, ma in realtà il protagonista occulto è il bambino. Giacomo e il suo misterioso amico R, il bambino rosso, passano il tempo a fare giochi strani come costruire un piccolo cimitero. Il precario equilibrio di Ada e Giacomo, così come quello degli abitanti del paesino, viene sconvolto da un fatto di cronaca: la scomparsa di una bambina, Jennifer, compagna di scuola di Giacomo. Un romanzo che pagina dopo pagina fa crescere l'ansia e l'inquietudine del lettore fino all'epilogo sul quale, ovviamente, non diremo nulla.

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