Il cacciatore di libri01/09/2022

"La condanna dei viventi" di Marco De Franchi e "La ragazza che cancellava i ricordi" di Chiara Moscardelli

Un thriller appassionante e inquietante, costruito con grande sapienza narrativa...

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Un thriller appassionante e inquietante, costruito con grande sapienza narrativa. A volte il lettore ha la sensazione di aver capito che cosa sta accadendo e chi potrebbero essere i colpevoli, ma poi c'è subito un elemento che spiazza. Parliamo di "La condanna dei viventi" (Longanesi) di Marco De Franchi che ha lavorato a lungo nella polizia giudiziaria e nello SCO. Protagonista è Valentina Medici, una giovane commissaria del Servizio Centrale Operativo che si trova a gestire la sua prima indagine importante. Un ragazzino sembra essere scappato dalle grinfie di un pedofilo, un altro scompare e il particolare inquietante è che i due si somigliano come gocce d'acqua. Questo è solo l'inizio di una vicenda molto intricata. Nelle indagini Valentina sarà aiutata dal vicequestore Fabio Costa, che in passato aveva ricevuto accuse molto pesanti, ma anche da un critico d'arte perché in tutta vicenda ha un ruolo fondamentale l'opera di Caravaggio.

E nella seconda parte parliamo di "La ragazza che cancellava i ricordi" di Chiara Moscardelli (Einaudi). L'ironia che si mescola al mistero e al giallo è la caratteristica della narrativa di Chiara Moscardelli, che aveva esordito con "Volevo essere una gatta morta". Poi ha proseguito alternando autofiction a gialli ironici, come quelli con protagonista Teresa Papavero. In questo romanzo la protagonista è Olga, una tatuatrice che inizia a indagare sulla scomparsa di una sua cliente. Lo spirito investigativo non nasce dal nulla, ma è la conseguenza dell'addestramento fisico e psicologico al quale l'aveva sottoposta, fra tanti misteri, il padre.

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