In Italia se ne parla ancora poco ma soprattutto nel mondo anglosassone avanza la cancel culture. Tutto può finire censurato, dai monumenti, ai film, fino ai libri. L'ultimo caso è quello dei libri di Roald Dahl, lo scrittore per bambini e ragazzi, colpiti dalla censura del suo stesso editore per l'uso di parole quali «grasso», «brutto» e « nano».
Ne parliamo con Vera Gheno, sociolinguista, saggista, traduttrice, docente all'Università di Firenze e Davide Piacenza, giornalista per varie testate tra cui Esquire e Linkiesta, creatore della newsletter Culture Wars.

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