Andrea Virgilio, Manager della Felicità o Chief happiness officer
0
Andrea Virgilio, Manager della Felicità o Chief Happiness Officer, CEO e founder di Heply, software agency formata da giovani professionisti - tutti under 35 - appassionati del mondo digital, che "ogni giorno si allenano alla felicità". Virgilio, 32 anni, inizia la sua carriera imprenditoriale appena diciannovenne con Digitlife, azienda specializzata nella creazione di soluzioni web per le aziende. Grazie all'esperienza maturata in 8 anni di attività, nel 2014 diviene CTO e Digital Advisor di una storica agenzia di comunicazione udinese. Qui si occupa di gestire i rapporti con i clienti per quanto riguarda i progetti digitali, è responsabile di tutte le attività di Project Management e del team di produzione, coordina il reparto Digital e quello di Sviluppo Web. A dicembre 2018 accetta la sfida di diventare Software Director di Timenet Srl, storica azienda di telecomunicazioni attiva in tutto il territorio nazionale specializzata nella fornitura di servizi di telefonia e connettività internet, con il supporto della quale a gennaio 2019 dà vita a Heply.
Manager della Felicità o Chief happiness officer Il Chief Happiness Officer (CHO) rientra tra le figure aziendali che si occupano di sviluppo organizzativo: è colui che accompagna la crescita positiva di persone e team per la realizzazione del Potenziale e del Ben-Essere. Lo scopo del Chief Happiness Officer è rendere il posto di lavoro un luogo felice, dove le persone si sentono sempre a proprio agio, apprezzate, comprese, valorizzate, motivate. Non solo, le dinamiche stesse tra colleghi devono essere serene, condurre a una produttiva collaborazione; in ufficio dovrebbe regnare una buona atmosfera ed essere un luogo in cui ogni mattina una persona è felice di andare. Per un'azienda, avere collaboratori felici significa trattenere i propri talenti (fatto oggigiorno quanto mai importante), renderli più coinvolti nella missione aziendale. Per intraprendere questa carriera non sempre il percorso è lineare (cioè da tale scuola/università a tale lavoro) ma si definisce cammin facendo in base a delle attitudini personali ed esperienze. Il percorso più lineare è rappresentato dalla laurea triennale in ambito organizzazione e gestione delle risorse umane, non diffusissima ma presente in diversi atenei italiani. Ma sono indicati anche lauree in vari modi affini all'argomento sotto vari aspetti, a partire da corsi di laurea tipo Psicologia, Scienze economico-aziendali; Giurisprudenza, Scienze della comunicazione; Management d'Impresa. Al corso di laurea posso affiancarsi o seguire specializzazioni, certificazioni, master, di cui c'è abbondante scelta, a seconda delle carenze che ognuno sente di avere rispetto a quelle che sono le funzioni del CHO e le sue attitudini di partenza.La vera differenza, però, nel settore risorse umane, così come si è evoluto oggi (cioè meno volto ai soli aspetti burocratici, più rivolto al benessere del personale aziendale), lo fanno le attitudini personali. La dote probabilmente più richiesta per diventare un manager della felicità di alto livello è l'empatia, cioè quella capacità di comprendere lo stato d'animo altrui, una sensibilità che va al di là delle parole e che permette di instaurare un rapporto di fiducia e di comprensione con le altre persone.
Gabriele Catacchio Responsabile e-Mobility Global Communications Dopo un Master in Mechanical Engineering presso l'università di Windsor (Canada), è entrato nel gruppo Stellantis nel 2013
Francesco Galli, Laurea in ingegneria elettrica presso l'università di Pavia, ha seguito poi un tirocinio formativo presso la società di ingegneria Corbellini srl...
Federico Amicucci, Mobile learning expert Partner e Digital Business Director di Skilla. Laureato in psicologia e specializzato in General Management...