In occasione del Giorno della memoria, che commemora le vittime della Shoah, Radio 24 trasmette interviste, servizi e approfondimenti nei gr e nei programmi come 24 Mattino, Effetto giorno, Effetto notte, Linee d’ombra e Melog. Le testimonianze dei sopravvissuti e le riflessioni sul valore della memoria.
Al via anche una nuova serie di podcast, Voci della memoria, realizzata dal Sole 24Ore e Radio 24, a cura di Raffaella Calandra e Maria Luisa Colledani. Le storie di chi è sopravvissuto alla Shoah attraverso la sua diretta testimonianza e il racconto della storia cha ha vissuto. Da Salo Muller a Nedo Fiano, da Liliana Segre alle sorelle Andra e Tatiana Bucci. Per conoscere il passato e non dimenticare.
Un bimbo ebreo nella Amsterdam della Seconda guerra mondiale: i suoi genitori sono deportati e uccisi ad Aschwitz, lui rimane orfano ma la resistenza olandese lo protegge. Vive di stenti, chiuso in armadi-letti, passa da una famiglia a un'altra. Poi, finalmente l'Olanda viene liberata e Salo affidato agli zii Louis e Ju ma a scuola fatica, le notti sono baratri neri senza fondo. Trova la sua strada come fisioterapista del grande Ajax di Johan Cruijff e ora lotta per tutte le vittime ebree: ha ottenuto che le Ferrovie Olandesi diano un risarcimento ai sopravvissuti e ai loro eredi. Ha scritto ad Angela Merkel perché le Ferrovie Tedesche facciano lo stesso. La sua partita più importante è appena iniziata. (Podcast realizzato in collaborazione con Associazione Figli della Shoah)
"Quando Dio mi chiederà cos'ho fatto in tutta la vita, risponderò: io ho ricordato". Ogni giorno, ci sono stati un numero sul braccio, dei buchi sulle gambe, ma anche un mattone e un profumo a riportare Nedo Fiano al dovere della memoria. Figlio di ebrei della media borghesia fiorentina, con un padre fervente sostenitore del Duce, fu deportato con tutta la famiglia ad Auschwitz, dopo l'armistizio. Unico a sopravvivere, "perché avevo 18 anni, parlavo tedesco e sapevo cantare", racconta in un'intervista ad Alessandro Milan nel 2008. A salvarlo, a Buchenwald, fu un soldato americano, che profumava di un sapone all'arancia. Un odore, che ha continuato a volere con sé. Come il mattone del forno crematorio 2, dove fu uccisa la mamma. Nella vita del dopo, fu la Milano industriale ad offrirgli una nuova occasione, insieme a moglie e figli. Dopo anni di silenzi, Nedo decide di aprire la valigia dei ricordi, davanti a ripetuti episodi di negazionismo e antisemitismo. Si è spento nell'anno della pandemia a 95 anni, lasciando a più generazioni il messaggio imparato nei lager: "è nell'ora più buia della notte, che l'alba è più vicina".
Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, fa il punto su Radio24 sull'importanza del ricordo durante la Giornata della Memoria. Malgrado la Shoah, spiega, l'antisemitismo circola nel mondo ed è paragonabile al Covid e alle sue mille varianti. Pur non nominando Emanuele Filiberto, chiarisce che il perdono chiesto per casa Savoia è teologicamente impossibile in quanto la responsabilità è personale.
In occasione della giornata della Memoria, la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, parla dell'importanza del ricordo e dei pericoli attuali dell'antisemitismo. Le accuse ad Israele dimostrano che non si vuole accettare come modello. "In quanto ebrea, dico no alla paura, sì al coraggio, ma attenzione alla retorica sulla Shoah, riportiamo il genocidio a quanto è successo, alle testimonianze dei sopravvissuti, alla Juden Ramp, ai forni crematori. Improprio il paragone tra Anna Frank e Greta Thunberg".
Si chiama "Negazionismo dell'Olocausto: gli Eichmann di carta" il progetto pensato da Wikipedia in onore della Giornata della memoria. "Un'intera comunità mobilitata, una maratona di voci di storici ed esperti per contrastare coloro che, attraverso la disinformazione, arrivano a negare la storia stessa." Ci spiega Jolanda Pensa presidente di Wikimedia Italia che aggiunge: "Lavoriamo con metodo, incrociando più fonti, per raggiungere una sorta di neutralità, questo non ha nulla a che fare col negazionismo che arriva a negare un fatto storico, a modificarlo o cancellarlo per un suo interesse". Lo storico Pierre Vidal Naquet fu il primo a parlare di "Eichmann di carta", riferendosi ai negazionisti, accusandoli di essere "assassini della memoria". Eichmann fu definito il burocrate dell'Olocausto, uno dei più importanti criminali di guerra nazisti.