11/07/2017

11 luglio 1982: l'Italia si riscopre campione del mondo

La voce di Nando Martellini, il polemico silenzio stampa degli azzurri durante la prima fase del torneo, il presidente Pertini...

  • di Dario Ricci

La voce di Nando Martellini, il polemico silenzio stampa degli azzurri durante la prima fase del torneo, il presidente Pertini che fa festa in tribuna al Bernabeu, le mani di Zoff sulla Coppa trasformate in emblema eterno dall'arte di Guttuso che le raffigura sul francobollo celebrativo, Cabrini che sbaglia un rigore in finale, l'urlo di Tardelli, Pablito Rossi capocannoniere, lo sguardo dolce e severo di Gaetano Scirea, il campione mite che oggi non c'è più, la pipa di Bearzot, la partita a carte tra il presidente, il ct, Zoff e Causio sul trionfale volo di ritorno, un Paese che si tuffa nelle fontane per celebrare i suoi campioni del mondo. Tutto questo, e molto di più, sopravvive nella memoria di chi l'ha vissuto, quell'11 luglio 1982. L'Italia del calcio risorta dal calcioscommesse, così come il suo eroe Paolo Rossi: gli stentati pareggi iniziali con Polonia, Perù e Camerun si trasformano nei trionfi su Argentina, Brasile, ancora Polonia, fino al 3 a 1 alla Germania Ovest nella notte madrilena. Merito di Rossi, che ne fa 3 ai brasiliani, 2 ai polacchi e sigla il vantaggio contro i tedeschi. Ma ancora oggi Pablito rende merito a Enzo Bearzot, il vero demiurgo di quell'estate da sogno.

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