Li chiamavano "Chicago boys". Questi giovani economisti erano apparsi in Cile nei primi dei Settanta sotto la guida di Milton Friedman e Arnold Harnberger, poi vennero ingaggiati dal regime militare di Pinochet e inseriti come consulenti del Dicastero dell'Economia presieduto dal tecnico José Piñera. In breve tempo le loro teorie neo liberiste favorevoli al libero mercato fecero il giro del mondo e condizionarono le economie di gran parte del pianeta, in particolare quelle del Sud America. L'affermazione del leader dell'ultradestra Bolsonaro, primo turno delle presidenziali brasiliane, rimette certamente in gioco le teorie dei Chicago boys attraverso la figura del consigliere economico Paulo Guedes e probabile ministro economico di un esecutivo presieduto da Bolsonaro: riforma strutturale delle pensioni, flat tax, privatizzazioni, forti sgravi fiscali per i più poveri. Il 28 ottobre si terrà il secondo turno e si vedrà se in Brasile prevarrà Bolsonaro oppure si verificherà la rimonta del socialista Haddad che sostituisce l'incandidabile Lula, oggi in carcere.