Aumento dei carburanti. Faib Confesercenti: "Siamo venditori di tasse più che di carburante"
«Veniamo da un anno di quotazioni molto basse, una congiuntura favorevole, eravamo consapevoli che così non potesse continuare»...
«Veniamo da un anno di quotazioni molto basse, una congiuntura favorevole, eravamo consapevoli che così non potesse continuare». Martino Landi, presidente della Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai, affiliata a Confesercenti), commenta così ai microfoni di Cuore e denari i rialzi di inizio anno sulla rete dei carburanti italiana (Adusbef e Federconsumatori stimano un aumento di 263 euro per le famiglie nel 2017; Codacons calcola 7 euro in più per un pieno di diesel). «Ci auguriamo che l'aumento non vada oltre e che non diventi insostenibile per l'economia e per le tasche dei consumatori», ha proseguito Landi, «noi siamo preoccupati quanto loro, perché i gestori non usufruiscono di questa congiuntura. Abbiamo dei margini legati al litro e non al prezzo». Landi è inoltre tornato a sottolineare il peso di tasse e accise sul costo finale della benzina: «Siamo venditori di tasse più che di carburante. Per ogni litro di carburante il 69 - 70% del corrispondente importo in euro va a coprire la quota tasse, accise e Iva. Siamo il paese che ha la tassazione più elevata d'Europa sui carburanti. Il nostro prezzo è superiore alla media europea, ma non perché siamo meno efficienti», ha concluso.