Continua la stretta su attivisti e giornalisti russi. La giornalista del sito RusNews Maria Ponomarenko...
Continua la stretta su attivisti e giornalisti russi. La giornalista del sitoRusNewsMaria Ponomarenko è stata arrestata dopo aver scritto un post sui social media contro il bombardamento del teatro di Mariupol per aver violato la "legge bavaglio". A inizio marzo, subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina, è entrata in vigore in Russia la legge che impone pene detentive fino a 15 anni a coloro che diffondono "fake news" sull'uso delle forze armate russe e quindi sul conflitto in Ucraina. Guerra che Mosca definisce "operazione militare speciale". Ne abbiamo parlato con un noto personaggio della cultura russa.
"Sono stato avvertito che per aver pubblicato che l'ospedale di maternità di Mariupol è stato distrutto dal fuoco delle truppe russe, sarebbe stato avviato un procedimento penale nei miei confronti". La "punizione" può arrivare a 15 anni di carcere in regime severo, è dunque una cosa molto pesante. Alexander Nevzorovov ora rischia grosso, nonostante sia un giornalista noto in Russia e anche un ex-deputato della Duma di stato. Ne è consapevole ma spiega: "Ma io non avevo altra scelta, perché se accetti di rimanere in silenzio, allora questa professione semplicemente non ha più alcun senso". Ospite di Europa Europa ci offre un punto di vista dall'interno della guerra di Putin. Nella seconda parte sarà con noi Stefano Lusa, caporedattore delle news a Radio Capodistria, per raccontarci il cambiamento avvenuto in Slovenia che prelude una staffetta ai vertici del governo. Per parlare di equilibri europei e della minoranza italiana.